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TESSITURE - Ultimi due appuntamenti online

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Ultimi due appuntamenti, giovedì 25 e venerdì 26 marzo 2021, dell’iniziativa in streaming “TESSITURE”, che conclude il progetto di Residenze Artistiche Artisti nei Territori “PASSI Bildungsroman”, a cura del Teatro delle Forche (Ministero della Cultura / Regione Puglia).
In programma ancora due performance online di due compagnie pugliesi che saranno trasmesse in diretta streaming dal Teatro Comunale di Massafra sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Teatro delle Forche, con inizio alle ore 19.00.

Giovedì 25 marzo, “Storia dell’occhio” di Astragali Teatro, recital teatrale per attore e musicista, un percorso attraverso la poesia europea del ‘900, dedicato a Georges Bataille, scrittura e regia Fabio Tolledi, in scena Fabio Tolledi (voce) e Mauro Tre (piano), luci Sandrone Tondo.
“Suono, musica e poesia – si legge nella scheda artistica dello spettacolo - si intrecciano, tessono trame nel corpo, nella voce.
Georges Bataille ne L’erotismo definisce la poesia come “il mare che si unisce al cielo”. Abbiamo iniziato questo cammino seguendo le tracce indicate da Bataille per scoprire, ancora una volta, come il suono della poesia possa reinventare il mondo, abitare poeticamente il mondo nella voce che vibra, che trasforma i luoghi.
Ci siamo messi in cammino con le parole di Edmond Jabès, Paul Celan, Rainer Maria Rilke, Vittorio Bodini e molte altre voci che hanno, via via, accompagnato il nostro viaggio.
Storia dell’occhio trova nell’incontro tra scrittura poetica, musica e immagini un nucleo fecondo di suggestioni, coinvolgendo gli spettatori nella scoperta delle parole, che divengono corpo e vita.
I suoni delle voci parlano di una resistenza poetica, di una profonda consapevolezza del fare poetico, della parola che si fa essenza e sostanza del dire. Poesia è il mondo che diviene nostro.”

“TESSITURE” si conclude venerdì 26 marzo con “Decameron” di Giovanni Boccaccio della compagnia Diaghilev, diretto e interpretato da Paolo Panaro.
“Siamo nell’anno 1348. A Firenze, la più ricca e potente città d’Europa, infuria la peste nera. Per sfuggire al morbo, sette donne e tre uomini si rifugiano in una villa lontano dalla città e, per distrarsi dai luttuosi eventi, ognuno di loro, per dieci giorni, racconterà una storia al giorno. Una convivenza scandita dalla narrazione di novelle, con argomenti sia morali che dilettevoli.
Raccontare storie in tempo di epidemia è sicuramente un modo efficace per esorcizzare il pericolo del flagello e per rilanciare la speranza nei confronti della vita. Giovanni Boccaccio con il Decameron, ci fa capire quanto la parola, il confronto, l’ascolto siano gli unici rimedi per ridare luce dopo il buio della catastrofe. La segregazione forzata a cui i giovani si sottopongono per evitare l’orrore della pestilenza, li esorta a una frenetica attività inventiva come antidoto alla paura, all’uso della fantasia e della creatività come rito catartico e liberatorio.
Immerso nell’orrendo scenario dell’apocalisse, Boccaccio concepisce un’opera letteraria sublime che diventa un esempio e un monito: fino a quando qualcuno continuerà a ‘raccontare’ il mondo sarà salvo ... Paolo Panaro recita alcune novelle del Decameron, rispettando la scrittura e gli intenti dell’autore e l’equilibrata impostazione di un capolavoro dominato da un’intelligenza complessa e coltissima, capace di fondere il nuovo con la tradizione.”

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In diretta streaming dal Teatro Comunale di Massafra

In diretta streaming dal Teatro Comunale di Massafra, per la rassegna TESSITURE - Artisti nei Territori, la performance “Fragile” (Primo studio per una residenza) della compagnia TerramMare Teatro, con Silvia Civilla e Pietro Pizzuti, testo Tino Caspanello, luci Antonio Apollonio, maschere e costumi Claudia Contin.

 

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Al via "TESSITURE" con "Fragile" di TerramMare Teatro

fragilewebFoto di Ginevra Caggiula

 

Al via domani, sabato 20 marzo 2021, l’iniziativa in streaming “TESSITURE”, che conclude il progetto di Residenze Artistiche Artisti nei Territori “PASSI Bildungsroman”, a cura del Teatro delle Forche (Ministero della Cultura / Regione Puglia).
Tre performance online di altrettante compagnie pugliesi saranno trasmessi in diretta streaming dal Teatro Comunale di Massafra sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Teatro delle Forche, con inizio alle ore 19.00.
Domani, sabato 20 marzo, appuntamento con “Fragile” (Primo studio per una residenza) della compagnia TerramMare Teatro, con Silvia Civilla e Pietro Pizzuti, testo Tino Caspanello, luci Antonio Apollonio, maschere e costumi Claudia Contin.
Un uomo, una donna, palloncini da gonfiare, vestiti da indossare per uno spettacolo di strada. Una piccola fenomenologia, una storia in equilibrio sul filo della quotidianità di una coppia, sorpresa a giocare tra poesia e brevi cortocircuiti esistenziali, che mettono a nudo la fragilità delle nostre relazioni, degli amori e delle vite che tentiamo di vivere.
Artisti di strada, i due, in giro per le piazze, in attesa di un pubblico, di qualche moneta. E proprio durante l’attesa, nella piazza deserta, consumano il rito della loro esistenza fatta di rinunce, giochi, piccoli ricatti e riflessioni sul senso del loro vivere una vita fuori da una misura comune.

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"Noi siamo invece" - Artisti nei Territori

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"Noi siamo invece."
È il progetto di studio e ricerca che vede gli artisti campani Angelica Bifano, Maria Vittoria Rossi e Giuseppe Maria Martino ospiti in questi giorni nel Teatro Comunale di Massafra, nell’ambito del progetto di Residenze Artistiche Artisti nei Territori “PASSI Bildungsroman”, a cura del Teatro delle Forche (Ministero della Cultura / Regione Puglia).
Giovedì 19 marzo 2021, i tre artisti incontreranno sulla piattaforma digitale Zoom gli allievi attori del laboratorio “Légami sul palco” per una restituzione del lavoro volta a raccontare origine, tappe e sviluppi del progetto Noi siamo invece - ideato e scritto da Angelica Bifano – che ha preso avvio grazie al laboratorio “Officine di drammaturgia” condotto da Lucia Calamaro.
La partecipazione all’evento con line, con inizio alle ore 19.00, è gratuita ed aperta a tutta la comunità territoriale, con prenotazione obbligatoria, inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

NOI SIAMO INVECE – SINOSSI
Una performer porta in scena la sua difficoltà ad esporsi verbalmente, il vuoto che le si para davanti quando è lei a dover parlare. La ragazza, ostacolata da una memoria che riaffiora a tratti, svela una famiglia del Sud Italia - la sua - riportando a galla quella sensazione d’assedio che soffocava ognuno dei componenti per l’incapacità di parlare e ascoltarsi. Decisa ad affrontare il suo passato, o meglio a rinominarlo, la performersi misura con se stessa attraverso un alter ego irriverente, uno specchio in grado di mostrarle somiglianze e tratti comuni con i proprigenitori. Ma cosa comporta fare i conti con quello che eravamo a fronte di ciò che siamo diventati?

NOI SIAMO INVECE – LA RICERCA
Questo lavoro parte da uno sguardo istintivo rivolto all’ambito delle arti visive, in particolare alla fotografia di Francesca Woodman, Edward Weston, NanGoldin. A partire da questo materiale si è impostato il lavoro su una struttura aperta: spunti testuali sviluppati in sala in uno scambio continuo tra scrittura scenica e drammaturgia. La rilettura, per cui è d’aiuto il materiale fotografico scelto, porta ad una visione del corpo come corpo capace, in scena, di tradurre, raccontarsi e riportare fuori. Dunque corpo che svela e si rivela.

Nel testo è contenuto quel desiderio di espressione che cresce nell’individuo davanti alla mancanza di strumenti necessari per essere compreso - lo so, ma non lo so dire. La Famiglia è quel luogo-non luogo che fa da sfondo e di cui si vuole restituire in scena il carattere impositivo; il Corpo è la casa, intesa come unico luogo di riferimento; l’Altro è la possibilità concreta di una visione mostruosa e perturbante che, al contempo, incita all’azione.
Questo lavoro vorrebbe lasciare la possibilità di presentarsi nel mondo per quel che si è. Illuminare le proprie zone d’ombra per trovare la parola mancata, aprire le strade alla creazione mediante il questio mihi factum sum.

PASSI BILDUNGSROMAN

Il progetto di Residenze Artistiche Artisti nei Territori “PASSI Bildungsroman”, a cura del Teatro delle Forche (Ministero della Cultura / Regione Puglia), si conclude con la rassegna "TESSITURE", comprendente tre spettacoli online di tre compagnie pugliesi, titolari di Residenze Artistiche, che saranno trasmessi in diretta streaming dal Teatro Comunale di Massafra sulla pagina Facebook e sul canale Youtube del Teatro delle Forche.
Il programma:
sabato 20 marzo, FRAGILE - Primo studio per una residenza, della compagnia TerramMare Teatro, con Silvia Civilla e Pietro Pizzuti;
giovedì 25 marzo, STORIA DELL'OCCHIO di Astragali Teatro, recital teatrale per attore e musicista dedicato a Georges Bataille;
venerdì 26 marzo, DECAMERON di Giovanni Boccaccio della compagnia Diaghilev, diretto e interpretato da Paolo Panaro.
Inizio ore 19.00. Partecipazione gratuita.

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"Un po' di Pazienza" - Artisti nei Territori

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“Un po’ di Pazienza”.
È il progetto artistico dell’attore pugliese Francesco Gravino della compagnia Foyer ’97 che, venerdì 26 febbraio 2021, incontrerà sulla piattaforma digitale Zoom la comunità territoriale, in occasione del suo lavoro di ricerca su Andrea Pazienza, uno dei più grandi fumettisti italiani, condotta nell’ambito del progetto di Residenza Artisti nei Territori “PASSI Bildungsroman”, a cura del Teatro delle Forche (Mibact / Regione Puglia), nel Teatro Comunale di Massafra.
Un evento online, con inizio alle ore 19.00, aperto a tutti, durante il quale Gravino, coadiuvato dal regista Enzo Toma, tutor di progetto, “restituirà” il suo lavoro, gli esiti della sua ricerca, incentrata sulla produzione di un testo teatrale e finalizzata ad una messa in scena sulla vita del genio del fumetto, raccontata attraverso il disincanto degli anni bolognesi. Un uomo alle prese con le sue debolezze, le sue fragilità e la sua irriverenza.
All’incontro parteciperà anche Enrico Fraccacreta, anch’egli di San Severo come Gravino e Toma, amico d’infanzia di Andrea Pazienza e autore del libro “Il giovane Pazienza” (Stampa Alternativa – Margini, 2001).
La partecipazione è gratuita ma per un numero limitato di persone. La prenotazione è obbligatoria, inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
“L’idea di raccontare Andrea Pazienza – spiega Gravino - è nata da un incontro con un poeta sanseverese, amico d'infanzia di Andrea. Col tempo, è diventata un'esigenza, una voglia di creare e instaurare un dialogo con quanti ancora non conoscono uno tra i più importanti fumettisti italiani.
‘Un po' di Pazienza’ è soprattutto una ricerca della sintesi, delle forme essenziali, dei segni grafici prodotti nei tanti lavori che Andrea ci ha lasciato.
Non ci siamo però soffermati sulle sue opere, né sul significato delle stesse. Ci siamo concentrati sui sentimenti che hanno spinto un genio del fumetto a vivere una vita così in disequilibrio e sulla ricostruzione delle situazioni in cui visse il grande fumettista, cercando di dare un'angolazione inedita a quella che fu una favola a colori.
Per questo stiamo lavorando su un particolare linguaggio, sul continuo e irrequieto movimento fisico, punti di vista inconsueti che si mescolano in un dialogo con il suo alter ego Zanardi.
Quella di Andrea è una vita intensa, di talento, legami importanti e sguardi sul presente della Bologna fine anni Settanta. Si trasferì lì per frequentare il DAMS, dopo gli studi a Pescara, lasciando San Severo, in provincia di Foggia.
A Bologna accadrà tutto ciò che lo farà poi diventare Andrea Pazienza, uno dei più grandi fumettisti italiani del secondo Novecento, fino alla prematura scomparsa nel 1988.”

Sinossi libro “Il giovane Pazienza” di Enrico Fraccacreta
Tutti coloro che apprezzano Pazienza conoscono la produzione bolognese e la sua vita in quegli anni. In questo libro, invece, si parla dei suoi anni "felici", scanzonati, scapigliati ma, dal punto di vista creativo, altrettanto fervidi. Diversamente fervidi. Il suo più grande amico, compagno di scuola e di disincanto, ce lo fa conoscere giorno dopo giorno fino alla sua partenza da San Severo, verso Pescara per il liceo artistico e poi verso Bologna.

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