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Artisti in Residenza - Convocazioni

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"Convocazioni" è l'incontro tra il Teatro delle Forche e gli artisti della compagnia francese Nostos (Parigi) e della compagnia greca Tsiritsantsoules (Atene). 

Con queste due compagnie il Teatro delle Forche condivide una particolare attenzione alla letteratura italiana contemporanea e alle sue possibilità sceniche. Nostos è impegnata in una traduzione e mise en scene di Duetto, di Antonio Moresco; Tsiritsantsoules si è lanciata in una inedita traduzione greca e messa in scena del celebre Mistero Buffo del Nobel Dario Fo; il Teatro delle Forche ha costruito uno spettacolo teatrale, Come tu mi vuoi, da due racconti di Tommaso Pincio e Christian Raimo.
Il progetto ha come obiettivo la condivisione di pratiche di ricerca espressiva tramite la ri-scrittura; una ri-scrittura, continuamente posta al vaglio delle ipotesi sceniche attraverso la tecnica di improvvisazione, che si interroga sul teatro d'attore e sulla drammaturgia contemporanea.
L'oggetto della ricerca artistica sarà la riscrittura di un testo classico, passando per il tramite della traduzione. Transformance dunque, incontro tra traduzione e performance, come primo atto del processo creativo sul testo.
Il progetto si sostanzia di incontri- scambi che percorrono la lingua italiana, francese e greca, non come alternative linguistiche al testo scenico, ma come moltiplicatori di capacità espressive e custodi di potenziali codici artistici, che dalla parola generano suoni e gesti differenti, tali da nutrire la ricerca espressiva dell'artista internazionale ovvero di colui che percorre paesi, realtà e lingue diverse. Un itinerario di incontro e confronto, che mira a innescare il processo osmotico e di interazione culturale e ibridazione dei linguaggi artistici.

Sono previste circa 9 ore giornaliere di lavoro anche sulla tecnica espressiva corporea, per creare un alfabeto comune, una lingua artistica, su cui radicare la ricerca vera e propria. 

In programma anche incontri formativi con le compagnie e prove aperte al pubblico, al fine di creare una reale connessione tra la comunità locale e gli artisti stranieri in residenza, con la mediazione degli operatori del Teatro delle Forche.

LE COMPAGNIE

NOSTOS

È una giovane compagnia teatrale proveniente da Parigi, fondata nel 2014 dal regista Paolo Taccardo e dal drammaturgo Paolo Bellomo. “Hedda Gabler” è la sua prima creazione. È costituita da attori, musicisti, compositori e scenografi.
Nostos. Il viaggio come ritorno. In dialogo con le principali tecniche e pedagogie del Novecento – soprattutto Meyerhold, Vachtangov, Grotowski, Laban, Brook – Nostos vuole guardare alla tradizione del teatro europeo e alle drammaturgie meno visitate che possono interrogare la ricerca artistica. Un teatro contemporaneo di tradizione che vuole esplorare l'origine rituale della scena europea, il suo valore catartico, critico e di emancipazione di una comunità. Valori ed estetiche che la compagnia esprime attraverso il lavoro dell'attore in quel sistema profondo e strutturante che, per le culture occidentali, è la tragedia. Lo spettacolo si svolge nella memoria degli spettatori a partire dalle tracce di ciò che hanno visto e sentito. È desiderio di relazione con l'altro e le cose, simbolo di ritorno e riconoscimento.

TSIRITSANTSOULES 

È un collettivo artistico di Atene, attivo dal 2000, che si occupa di teatro per adulti e bambini, musica, film, arti figurative, editoria e organizzazione di eventi e festival. Collabora con molti gruppi simili in Grecia e all'estero.
In Italia ha lavorato con Carlo Formigoni (“Ruzante”, 2004) e con il Teatro delle Forche (“I due impostori”, 2007), portando in scena spettacoli in Puglia e in Campania.
Tra le esperienze internazionali, vanta una Cooperazione internazionale con l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Wroclaw (Polonia) per la produzione “Asinaria” di Plauto nel 2003.
Tra i lavori teatrali: “Remedia amoris” (Controfarmaci d’amore) in testi di Ovidio, Em. Roidis, Dario Fò e Franca Rame 2000; “Ciclope” di Euripide 2002-2010; “Satiri – Cercatori di tracce” di Pratina, Eschilo, Sofocle, Euripide 2003-2004; “Tsiritsantsoules – Teatro di varietà” di Marinos Mouzakis 2005-2006; “Il Karagiozi Terrorista” di Athos Danellis 2006-2007; “Guerra sotto la musica” commedia dell’arte 2008-2009; “Dopodomani” favola olandese 2008-2010 spettacoli di teatro d'ombre tradizionale 2009-2011; “La notte dei pagliacci” di Marinos Mouzakis 2011-2015; “Lo sciopero delle stelle” di Christina Christodoulou 2012-2015; “I persiani” di Eschilo 2013-2014; “La nera sposa dello zar” di Leopold Von Sacher Masoch 2014-2015; “Tsiriada”, poema epico da ridere di Elisseos Vlachos 2015.

SPETTACOLI INTERNAZIONALI

"HEDDA GABBLER" di Henrik Ibsen

SABATO 14 MAGGIO 2016 - ORE 21.00

MASSAFRA - TEATRO COMUNALE "NICOLA RESTA"

Un'affabulazione del quotidiano, adattata attorno ai quattro personaggi principali; un racconto noir che mantiene tutta la potenza della tragedia greca. I personaggi di Hedda Gabler sono figure mostruose: la loro sola ragione di vivere è quella di dominare la vita degli altri e di acquisire così diritto di esistere. Hedda è sposata con Tesman, giovane professore di storia medievale. Un vecchio amante di Hedda e nemico di Tesman, lo scrittore Lövborg, torna in città, accompagnato dalla sua nuova amica, Thea Elvested, vecchia fiamma di Tesman. Il passato ritorna, il gioco al massacro è iniziato. La rivalità tra Tesman e Lövborg esplode; Hedda incinta, si ritrova intrappolata.
Hedda Gabler si rivela essere più vicina a una tragedia euripidea che a un dramma borghese. Il testo veicola la stessa forza di Medea, o delle Baccanti. Il mistero, il rito, la maledizione permeano il tessuto quotidiano di una città del nord Europa. Un quotidiano solo apparente, in cui assistiamo alla lotta per evitare di soccombere al destino, e in cui le azioni dei personaggi ci rivelano la noia che li governa. Noia che si alterna alla volontà di sottomissione e distruzione reciproche. Nessuno viene risparmiato.
Rifiuto dell'eredità, apoteosi del destino individuale dei sopravvissuti, desiderio di possesso egoista del tempo. Questi temi, che Ibsen solleva e che abbiamo sviluppato nel nostro adattamento, ci sono sembrati incontrare il nostro tempo, la profonda crisi che il nostro contesto culturale attraversa, un faccia a faccia con i suoi idoli e dei suoi parossismi. Sono queste le promesse quasi grottesche di una umanità che spera di salvarsi da simulacri spaventosi. Hedda Gabler è un giallo, un luogo perduto e crudele, in cui il grande assente è il presente. Dov'è in questa tensione malsana, spaventosa e ambigua tra il passato e il futuro? Ibsen è molto ironico, ci narra questo intervallo attraverso la vivisezione del linguaggio dei personaggi e quello dei fantasmi incastrati in una realtà di cui ignorano la natura.

"LA NOTTE DEI PAGLIACCI"

SABATO 21 MAGGIO 2016 - ORE 21.00

MASSAFRA - TEATRO COMUNALE "NICOLA RESTA"

Si può definire questo spettacolo opera popolare. Popolare perchè si rivolge a tutta la società e non solo a qualche elite filo-artistica. Opera perchè è piena di musica.
La «notte dei pagliacci» è stata strutturata dai materiali teatrali raccolti dall' esperienza di un ciclo di ricerca sulla commedia laica e il teatro di strada, sviluppati attraverso i secoli. Questo emozionante percorso inizia con l' antico dramma satiresco, passa attraverso la commedia romana, dai buffoni del medioevo, dalla commedia del rinascimento, dalla Commedia dell'Arte per arrivare fino a Karaghiozi (teatro d'ombra), il cabaret, i clown e gli artisti di strada del nostro secolo. Tutti questi linguaggi sono contenuti nello spettacolo, in una contaminazione contemporanea. E attraverso questi linguaggi si compone questa dolce e amara opera, parlando di una società che DEVE cambiare, ma anche della natura del pagliaccio, così come noi la percepiamo.
Efebo è un giovane schiavo nelle miniere di un paese mitico, Privia. Un giorno scappa dalla schiavitù e attraversa il paese, per arrivare al porto della capitale, allo scopo di imbarcarsi con i pirati verso terre straniere. Lì conosce Stella, prostituta, e si innamorano. Però poco prima che i due innamorati si imbarcano scoppia la guerra ed Efèbo viene arrestato e mandato al fronte, invece Stella diventa schiava del ministro della Guerra. Quando arrivò la notizia che Efèbo era morto in guerra, Stella perde la testa e impazzisce. In realtà però il giovane si era salvato e andò nel mitico «Paese dei Pagliacci» dove impara la loro arte e torna a Privia dopo dodici anni per consumare la sua vendetta.
Uno spettacolo sull'amore, sulla guerra, sulla povertà e sulla rivoluzione. Tematiche senza tempo, ma in ogni caso drammaticamente attuali per le condizioni in cui viviamo oggi. L'opera è scritta in decapentasillabo e drammaturgicamente si colloca lì dove il teatro greco tradizionale tiene per mano la commedia dell'arte italiana e si incontrano con il «teatro di Brecht».

Spettacoli in lingua originale con sovratitoli in italiano. Costo biglietto singolo spettacolo: intero 10 euro / ridotto 8 euro. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.teatropubblicopugliese.it/ar; 0998801932/3497148766.

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