"Alice, curiosa cascherina" domenica 6 novembre al Teatro Comunale di Massafra
Immaginare senza limiti.
Per la stagione domenicale per famiglie "L'albero delle storie", domenica 6 novembre, in scena 𝘼𝙇𝙄𝘾𝙀, 𝘾𝙐𝙍𝙄𝙊𝙎𝘼 𝘾𝘼𝙎𝘾𝙃𝙀𝙍𝙄𝙉𝘼, di e con Rosanna Ventura e Silvio Gioia.
Spettacolo d’attrice e teatro d’ombre liberamente tratto da “Le favolette di Alice” e “La Grammatica della Fantasia” di Gianni Rodari.
Massafra (TA) - Teatro Comunale 'Nicola Resta' (Piazza Garibaldi).
Ingresso ore 17.30. Sipario ore 18.00.
Posti limitati e prenotazione obbligatoria al numero 3246103258. Ticket 5 euro.
Età consigliata: dai 4 anni in su.
Ingresso ore 17.30. Sipario ore 18.00.
Posti limitati e prenotazione obbligatoria al numero 3246103258. Ticket 5 euro.
Età consigliata: dai 4 anni in su.
La "figlia" più curiosa di Gianni Rodari ha il prezioso dono di cascare nei mondi che immagina e renderli reali ! Cosa c'è dentro una sveglia? E in una conchiglia in fondo al mare? Alice Cascherina ha la propensione personale alla scoperta, come un istinto naturale, che la porta a provare e a reinterpretare la realtà con il peculiare approccio del bambino: immaginare senza limiti.
Alice conosce solo un modo per imparare: giocare, ricercare, sperimentare.
E ci invita a non dare mai nulla per scontato, a porci domande, cercare la meraviglia, sempre, anche sbagliando. Infatti, come insegna il caro “papà Gianni”: sbagliando si inventa.
In scena, un’Alice donna/ragazza/bambina (Rosanna Ventura) che stende i panni. Grazie alla sua curiosità, trasforma questo gesto quotidiano in un gioco fantasioso e dalle mille possibilità creative. L’attrice stimola il pubblico a spalancare la fantasia rivolgendo domande con “binomi fantastici”, tipo: “E se la scuola avesse le rotelle, dove andrebbe?” “Cosa accadrebbe se un drago prendesse un caffè al bar ?”
Da qui inizia la narrazione dei mondi in cui casca Alice, mondi fantastici ma che vivono nella sua realtà. Questi mondi sono proiettati sulle lenzuola stese con giochi di ombre ed effetti di luce sorprendenti (a cura di Silvio Gioia).
Alice conosce solo un modo per imparare: giocare, ricercare, sperimentare.
E ci invita a non dare mai nulla per scontato, a porci domande, cercare la meraviglia, sempre, anche sbagliando. Infatti, come insegna il caro “papà Gianni”: sbagliando si inventa.
In scena, un’Alice donna/ragazza/bambina (Rosanna Ventura) che stende i panni. Grazie alla sua curiosità, trasforma questo gesto quotidiano in un gioco fantasioso e dalle mille possibilità creative. L’attrice stimola il pubblico a spalancare la fantasia rivolgendo domande con “binomi fantastici”, tipo: “E se la scuola avesse le rotelle, dove andrebbe?” “Cosa accadrebbe se un drago prendesse un caffè al bar ?”
Da qui inizia la narrazione dei mondi in cui casca Alice, mondi fantastici ma che vivono nella sua realtà. Questi mondi sono proiettati sulle lenzuola stese con giochi di ombre ed effetti di luce sorprendenti (a cura di Silvio Gioia).
Il testo dello spettacolo è un connubio tra le vicende tratte da “Alice Cascherina” e una serie di giochi di parole presi da “La Grammatica della Fantasia”. Il risultato è una struttura narrativa concitata, fantasiosa a volte surreale, ricca di domande, giochi di parole, metafore, e allitterazioni.
Il pubblico è spesso coinvolto in questo gioco di stimolazione della fantasia, chiedendogli di dare risposte reali a domande fantasiose.
Il pubblico è spesso coinvolto in questo gioco di stimolazione della fantasia, chiedendogli di dare risposte reali a domande fantasiose.
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